La Promessa - Il Presidente
Forse è la Sua occasione.
Dopo una partita in cui è stato solennemente preso a schiaffi, il Presidente cerca il riscatto, ma la Promessa parte con lo scoppio: bordata a lato e tifosi in delirio: sarà dura per il Presidente, che deve fermare l'outsider di turno in tutta il suo entusiasmo.
Dopo 10 minuti si respira aria di debacle in casa juventina: poche azioni, mal manovrate, cincischiose e affanno in difesa. La Promessa dal canto suo, annuncia una rivoluzione nella classifica e scarica perentorio in rete: GOOOOOOOOOOOOOOOL!!!ù
I giochi cambiano, la musica pure. La Juve è giù, la Promessa in paradiso, quello dei Campioni.
Riprende la partita con uno stato confusionale dei bianconeri, che provano, loro malgrado, a ripartire. Lo stadio è ormai una bolgia per la Promessa, che sta spingendo sull'acceleratore per chiudere i giochi. Vediamo come finisce.
I fraseggi che il giovane outsider mette in mostra sono spumeggianti e conducono all'ubriacatura il frastornato Presidente, che, a sua discolpa va sottolineato, già da giorni denunciava malanni imprecisati al braccio, collo e sfintere (forse presagiva).
Una doppia occasione culminata con tuffo di testa e salvataggio sulla linea strappa gli ultimi applausi dei tifosi della Promessa, che premiano gli sforzi (e gli sfarzi) dei loro beniamini. Un 1 a 0 che sinceramente va stretto ai tifosi, tanto che la Giuve coglie prontamente una cappella immensa della Promessa e insacca a porta sguarnita. Un evento che cambia la partita e gli spiriti.
Il Presidente dimostra di non esserci, ma resiste a galla.
Si rientra in campo con nuove energie nelle gambe, chissà quanti Enervit ci siamo ciucciati negli spogliatoi eh??? DROGATI!!!
Un nuovo tempo, una nuova partita: la Juve parte a testa bassa e macina metri, ma solo per poco. Si riapre la danza del primo tempo, pallino agli azulgrana e alla Giuve qualche scampolo. Ma l'importante è segnare e allora il pubblico di entrambe le parti attende con ansia che la propria squadra sigli il raddoppio. Per adesso nulla.
Grande fase di stanca, forse i giuocatori cominciano ad avere le gambe corrotte dai fili d'erba e incespicano più d'una volta. Poco gioco e per fortuna ci pensa l'arbitro a movimentare il rettangolo verde: fischi inesistenti a favore (per una volta) della tornata tale Promessa.
Si è giunti al 76esimo e il match si scorda di primi 45 minuti, poche emozioni si avvicendano, tranne una fuga di Miccoli e molti rimbalzelli a centrocampo.
Ma, a smentire ogni previsione di noia, il Presidente intesse una trama facilona al limite dell'area e Nedved scarica con potenza sulle braccia del portiere: parata!
Ormi è tardi, gridava Vasco, e non solo lui, dal momento che la partita si chiude sull'1 a 1.
Due punti buttati e tutta benzina per O'Maestro, che già assapora il giorno dopo!
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